Alle donne il 55% dei ruoli nella direzione del personale

Che le "stanze dei bottoni", i luoghi dove si esercita veramente il potere in azienda, siano in maggioranza ancora off limits per le donne è cosa risaputa. La novità, però, è che da una parte una breccia si sta aprendo. Le poche donne che arrivano alla dirigenza, infatti, stanno diventando maggioritarie nella gestione delle risorse umane, l'unica area in cui negli anni hanno compiuto una marcia inarrestabile. «Nel 1977 quando fondai l'associazione di direttori del personale Gidp - racconta il presidente Paolo Citterio - su 27 iscritti c'era una sola donna, in percentuale meno del 4%. Ora, tra i 3.800 collegati al nostro network che comprende direttori, dirigenti e quadri, le donne superano quota 55%».

Proprio la stessa Gidp ha appena messo in evidenza luci e ombre della presenza femminile nel lavoro con un'indagine su un campione di 120 direttori del personale di grandi aziende, soprattutto del Nord. E lo squilibrio tra il totale delle donne lavoratrici e chi tra loro ha fatto carriera balza subito agli occhi. Ci sono imprese (il 18,2%) che hanno un organico femminile che supera addirittura la metà del totale e molte altre che hanno consistenti presenze di donne seppur in minoranza rispetto agli uomini. Ma c'è un dato emblematico: mentre solo il 14% degli interpellati dice di avere meno di una donna ogni 10 dipendenti, ben il 66% delle aziende dichiara una presenza femminile tra dirigenti e quadri inferiore a un decimo del totale. Con un dettaglio che ispessisce ancor più il «soffitto di vetro» che blocca l'avanzamento delle donne: quasi la metà del campione (46,6%) confessa di lavorare in un'azienda che ha meno di una donna ogni cento dirigenti.CONTINUA...

Corriere della Sera>