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Quei 5,7 milioni di posti di lavoro che aspettano di essere coperti

2021-04-26

In Italia la specializzazione piu' diffusa e' quella della ricerca di alibi. Lo dimostra la vicenda della riapertura delle scuole, e in generale, l'atteggiamento nei confronti del capitale umano. Per le scuole abbiamo scoperto settimana scorsa che siamo nella stessa situazione di settembre, a giudicare dai problemi sollevati, dalle eccezioni, dagli ostacoli indicati da presidi, professori, personale scolastico, Regioni, Comuni e aziende. Invece di considerare l'enorme ventaglio di opportunità offerte dalla tecnologia in questo difficile ultimo anno, si cercano ricette uniche, valide per ogni scuola di ordine e grado. Un chiaro indizio di non volersi assumere alcun tipo di responsabilità.
Il decentramento, così tanto richiesto negli anni scorsi, oggi fa orrore nella speranza che qualcun altro (lo Stato) si assuma qualsiasi responsabilità. Se è vero che il centro, il governo, deve indicare la direzione, è altrettanto evidente che senza un complementare impegno della periferia, della singola scuola o università, qualsiasi tentativo di affrontare la nuova situazione si risolverà in un approdo sulla spiaggia dei lamenti così tanto frequentata.
Mai come in questo momento è necessario, invece, che ogni persona e istituzione si senta partecipe di uno sforzo comune che proprio dalla formazione deve prendere le mosse per cogliere occasioni e opportunità. Unioncamere ha calcolato che nel 2024 circa 1,5 milioni di posizioni per esperti in informatica, comunicazione e tecnologia rischiano di non essere coperte per mancanza di lavoratori con le necessarie competenze.
Nei prossimi 5 anni saranno creati circa 2,7 milioni di posti di lavoro che richiederanno per il 56% competenze digitali, mentre il 67% dovrà avere sufficiente abilità nel campo della sostenibilità ambientale. I dati sui consumi di elettricità a marzo, e le prime indicazioni di aprile, ci dicono che làeconomia sta riprendendo a marciare. A tutti noi il compito di metterci nelle condizioni, a cominciare dalla formazione, di cogliere un futuro che è già oggi.

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